The Blood Type Diet (Part Two) - The Secrets of Nutrition
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Hello everyone, today I'm bringing you a column I've been working on for some time, "The Secrets of Nutrition," a series of science-based articles in which I bring you the latest news on the nutritional value of foods, food quality, and food sustainability. I hope you enjoy my work. If you're interested in other health and nutrition-related content, follow my profile here on Hive. Happy reading!

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Well, in our last article, we outlined the main recommendations for each blood type. But what does the scientific community think? This diet is certainly not risk-free.
First, there's a lack of solid scientific evidence. Studies so far don't convincingly support the idea that blood type directly influences reactions to foods. For example, a review published in 2013 in the American Journal of Clinical Nutrition examined existing studies and concluded that there is no valid scientific evidence to support the blood type diet.
Or, in a 2014 study conducted in Canada, published in PLoS ONE, the authors found that any improvements in people's health are not due to blood type, but rather to the fact that these diets promote generally healthy eating habits (such as reducing processed foods and excess sugar).
Furthermore, the blood type diet could lead to unnecessary dietary restrictions. Eliminating entire food groups (such as dairy or grains) can lead to deficiencies in essential nutrients such as calcium, fiber, and vitamins. The diet could be particularly risky for children, the elderly, and people with specific health conditions.
But it doesn't end there. Further problems include the lack of a personalized approach and the failure to take into account other variables such as metabolism, food intolerances, illnesses, or personal preferences. Many people with blood type O tolerate dairy products well, contrary to the diet's claims.
The psychological effects could also be negative. Restrictions can lead to an unhealthy relationship with food, creating anxiety or guilt if they "slip up."
Finally, it's definitely not a diet suitable for everyone. Food tolerance is influenced by multiple genetic, environmental, and microbial factors, which cannot be explained by blood type alone.
The scientific community, overall, is highly critical of the blood type diet. Although it's an intriguing idea that has captured the imagination of many, the claims of its creator, Peter J. D'Adamo, have not been supported by solid scientific evidence.
However, some positive opinions have emerged. First, this diet promotes attention to nutrition. The diet encourages reducing the consumption of processed foods, refined sugars, and trans fats, factors universally recognized as harmful to health. The emphasis on fresh foods, fruits, vegetables, and proteins can improve overall health, regardless of blood type.
Even the placebo effect isn't harmful overall. Some benefits reported by diet followers may derive from greater dietary control and the placebo effect, rather than a true connection to blood type. But if the result is still eating better and enjoying good health, why not?
Ciao a tutti, oggi vi porto una rubrica a cui sto lavorando da diverso tempo "i segreti della nutrizione", una serie di articoli su base scientifica in cui vi porto a conoscenza delle ultime novità sul valore nutrizionale degli alimenti, la qualità del cibo e la sostenibilità alimentare". Spero che il mio lavoro vi piaccia, se siete interessati ad altri contenuti inerenti la salute e l'alimentazione seguite il mio profilo qui su Hive. Buona lettura!

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Bene, nel precedente articolo, abbiamo descritto le principali raccomandazioni per ogni gruppo sanguigno. Ma cosa ne pensa la comunità scientifica? Sicuramente questa dieta non è priva di rischi.
Innanzitutto c’è una mancanza di prove scientifiche solide. Gli studi finora non supportano in modo convincente che il gruppo sanguigno influenzi direttamente le reazioni agli alimenti. Ad esempio, una revisione pubblicata nel 2013 sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition ha esaminato gli studi esistenti e ha concluso che non ci sono prove scientifiche valide a sostegno della dieta dei gruppi sanguigni.
Oppure, in uno studio del 2014 condotto in Canada, pubblicato su PLoS ONE, gli autori hanno scoperto che eventuali miglioramenti nella salute delle persone non dipendono dal gruppo sanguigno, ma dal fatto che queste diete promuovono abitudini alimentari generalmente sane (come ridurre gli alimenti processati e l'eccesso di zuccheri).
Inoltre, la dieta dei gruppi sanguigni potrebbe portare a delle restrizioni alimentari non necessarie. Eliminare interi gruppi alimentari (ad esempio i latticini o i cereali) può portare a carenze di nutrienti essenziali come calcio, fibre e vitamine. La dieta potrebbe essere particolarmente rischiosa per bambini, anziani e persone con condizioni di salute specifiche.
Ma non finisce qui. Ulteriori problemi riguardano il fatto che non si ha un approccio personalizzato, non si tiene conto di altre variabili come metabolismo, intolleranze alimentari, malattie o preferenze personali. Pensa che molte persone del gruppo O tollerano bene i latticini, contrariamente a quanto affermato dalla dieta.
Anche gli effetti psicologici potrebbero essere negativi. Le restrizioni possono portare a una relazione malsana con il cibo, creando ansia o senso di colpa nel caso di “sgarri”.
Infine, non è sicuramente una dieta adatta a tutti. La tolleranza alimentare è influenzata da molteplici fattori genetici, ambientali e microbiotici, che non possono essere spiegati solo dal gruppo sanguigno.
La comunità scientifica, insomma, nel complesso, è molto critica nei confronti della dieta dei gruppi sanguigni. Sebbene sia un'idea intrigante che ha catturato l'immaginazione di molte persone, le affermazioni del suo ideatore, Peter J. D'Adamo, non sono state confermate da evidenze scientifiche solide.
Tuttavia, qualche opinione positiva è arrivata. Innanzitutto, questa dieta promuove attenzione all’alimentazione. La dieta incoraggia a ridurre il consumo di alimenti processati, zuccheri raffinati e grassi trans, fattori universalmente riconosciuti come dannosi per la salute. L'enfasi su alimenti freschi, frutta, verdura e proteine può migliorare la salute generale, indipendentemente dal gruppo sanguigno.
Anche l’effetto placebo tutto sommato non è dannoso. Alcuni benefici riferiti dai seguaci della dieta potrebbero derivare da un maggiore controllo alimentare e dall’effetto placebo, piuttosto che da una reale connessione con il gruppo sanguigno. Ma se il risultato è comunque quello di mangiare meglio e avere una buona salute, perché no.
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