Europa vs. Temu & Shein
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Appena ieri avevo scritto della sfida tra Elon Musk e la EU, tutto incentrato sul social X di proprietà del magnate sudafricano, ed ecco che i nostri "eroi" (si fa per dire...) dei politicanti del vecchio continente imbastiscono un'altra sfida contro altri colossi del web, questa volta provenienti dall'altra parte del globo, per essere precisi dalla Cina, ormai la fabbrica di fatto del mondo, dove si produce quasi qualsiasi prodotto, visto anche che la nostra classe politica occidentale ha pensato, a partire dagli anni 90, di spostare le produzioni tutte nel paese del Dragone.
Nel mirino, questa volta, sono finiti i colossi dello shopping on line super low-cost, ovvero Temu e Shein: ciò che è accaduto in Francia nelle ultime settimane dimostra che l’Europa tutta, si sta muovendo con una determinazione mai vista prima, e il bersaglio sembra proprio il loro intero modello di business.
Il 6 novembre, due ministri francesi , quello del Bilancio e quello del Commercio , si sono recati direttamente all’aeroporto Charles de Gaulle, e con grande clamore, si sono messi ad aprire ed ispezionare 200.000 pacchi aperti uno per uno, davanti a telecamere e giornalisti, provenienti dal colosso Shein.
Le autorità hanno mostrato cosmetici non autorizzati, giocattoli pericolosi, elettronica difettosa e perfino articoli contraffatti ,e secondo i ministri, oltre l’80% della merce venduta da queste piattaforme non rispetta gli standard di sicurezza europei.
Il giorno precedente al raid, le autorità francesi avevano scoperto sul marketplace di Shein qualcosa di esplosivo: sex dolls dall’aspetto infantile e armi bianche ,macheti e coltelli, acquistabili come fossero calzini.
Lo scandalo ha provocato una reazione immediata: il Primo Ministro ha avviato un’azione legale per bloccare completamente il sito in Francia finché ogni prodotto non fosse certificato come conforme alla legge nazionale.
Shein, in panico, ha chiuso il marketplace francese e vietato tutti i venditori terzi, limitandosi a proporre solo abbigliamento a marchio proprio. Un colpo durissimo, perché proprio il marketplace era la loro area di crescita più rapida.
Il tutto si fa ancora più strano perchè la stessa Shein, con una mossa mediatica incredibile, aveva aperto da poco tempo il suo primo negozio fisico permanente in Francia, che e si trova a Parigi, all'interno dei prestigiosi grandi magazzini BHV Marais : questa apertura è stata accompagnata da molte polemiche e proteste, data la natura del marchio ultra fast-fashion e le critiche riguardo alle sue pratiche etiche e ambientali.
Inoltre, la Commissione Europea ha indicato Temu come non conforme al Digital Services Act per mancati controlli sui contenuti illegali, e altri paesi hanno aperto procedure e emesso multe per uso di materiali tossici e non rispetto delle procedure ambientali.
Insomma, sembra proprio che i burocrati di tutta Europa ci vogliano proteggere dalla "robaccia" a basso costo proveniente dalla Cina, che sembra voler inondare il mercato europeo di prodotti a bassissimo costo, visto che con l'amministrazione Trump fare lo stesso giochino negli USA ora sembra essere diventato un po' più difficile, tra dazi ,annunciati e non, e tariffe doganali aumentate.
Però, la grande domanda che si fanno in molti è: ma lo stanno facendo veramente per il nostro bene?
Oppure c'è il solito scontro tra titani dietro le quinte, che con le loro incredibili quantità di denaro riescono a muovere i politici come burattini?
Certo che questa mossa dei vari politicanti europei è un super aiuto ad Amazon, per esempio, che sentiva da tempo il fiato sul collo dai due competitor cinesi, Temu e Shein, tanto da aprire uno store low-cost dal nome Amazon Haul, proprio all'interno del sito di Amazon.
Perchè bloccare e tassare pesantemente prodotti cinesi, molti dei quali si possono poi acquistare su Amazon a prezzo maggiorato?
Mi sa che lo zio Jeff sta gongolando non poco.......
Grazie dell'attenzione e alla prossima.
Immagine realizzata con Grok

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